Monreale, il patrimonio UNESCO in bici
Il paese, a una decina di chilometri da Palermo, sorge in posizione elevata rispetto alla Conca d’Oro ma arrivarci in bicicletta non è assolutamente complicato anche per i meno allenati. La sua costruzione si snoda attorno al nucleo primario, consistente nella famosa cattedrale di Santa Maria Nuova, inserita nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità Unesco ed una delle più importanti chiese medioevali del mondo. La cattedrale di Monreale è nota in tutto il mondo per i suoi mosaici in oro, fra i quali spicca il grande mosaico del Cristo Pantocratore che, illuminato dalla luce esterna, crea un effetto visivo unico, voluti da Guglielmo II e fatti realizzare da maestranze veneziane su stile bizantino.
Da visitare con l’occasione, adiacente alla cattedrale, il monastero di San Benedetto che ospitò i monaci chiamati per sopraintendere alla cattedrale; il suo chiostro, a pianta quadrata in stile romanico, è caratterizzato da splendide colonne binate, alcune in stile arabeggiante e ospita al centro un giardino, con una fontana a forma di palma dalle cui foglie sgorga dell’acqua.
Con gli occhi pieni di tanta bellezza, rimontiamo in sella alla nostra bicicletta e proseguiamo il nostro cammino sulla Strada Statale 186. Il percorso si fa via via più difficoltoso fino allo scollinamento a quota 670 metri in località Ponte di Sagana, da dove comincia quindi la discesa verso Alcamo; da qui imbocchiamo la “Strada del Vino”, il percorso si fa più dolce e, in un ininterrotto susseguirsi di saliscendi immersi fra filari di vigne, raggiungiamo le due tappe intermedie del nostro percorso, distanti pochi chilometri tra loro.
Belice, ricordi dolorosi
Era il 1968 quando un devastante terremoto cambiò le vite degli abitanti del Belice. Il 14 gennaio di quell’anno, una violenta scossa di magnitudo 6,4 della scala Richter, causò alcune centinaia di morti e le scosse seguenti distrussero definitivamente diversi paesi della zona, fra i quali proprio Poggioreale e Gibellina.
Una cancellata chiusa da un lucchetto separa oggi i ruderi dell’antica Poggioreale dal resto del mondo, ma basta girargli attorno, che lo scenario diventa irreale: tutto si è fermato nel paese fantasma; il corso con le sue palazzine, i negozi e le abitazioni, perfino le automobili rappresentano l’istantanea di un momento ormai passato. La visita ai ruderi di Poggioreale ci fa ritornare indietro nel tempo e ci trasmette grandissime emozioni, pensando a ciò che è accaduto in quegli anni.
L'arte per rinascere
Ci spostiamo quindi poco lontano, immersi nella natura, a circa 7 chilometri, fino al Grande Gretto o Cretto di Gibellina.
Anche il paese di Gibellina venne distrutto dal terremoto del 1968 e, dalla voglia di rinascita della cittadina nacque un progetto che, grazie all’arte, si proponeva di farla rinascere ancora più bella. Diversi artisti furono chiamati per contribuire, a titolo gratuito, alla sua seconda vita e fra questi Alberto Burri, che, cementificò una parte delle macerie dando vita ad una delle più grandi opere d’arte contemporanee al mondo, circa 8000 metri quadrati.
Giusto il tempo di una breve visita, qualche foto per immortalare la nostra giornata e via verso la quarta ed ultima tappa.
Ritorno sul mare
Passando da Gibellina Nuova, imbocchiamo la SS188 e ci dirigiamo adesso verso la costa attraversando nell’ordine Salemi, Vita e Calatafimi fino ad arrivare a Castellammare del Golfo, piccolo comune in provincia di Trapani e nostra ultima sosta. Località prettamente turistica e degna di una vostra visita nel caso passiate da queste parti, Castellammare del Golfo si affaccia su uno dei tratti di costa più belli dell’intera isola, quella che per intenderci si snoda proprio dal paese verso Scopello, la Riserva Naturale dello Zingaro e San Vito lo Capo con le sue spiaggie di sabbia bianchissima e le sue acque cristalline.
Ma la nostra sosta a Castellammare ha soprattutto una connotazione gastronomica. La zona e il paese in particolare sono famose per una specialità dall’alto contenuto calorico, direttamente proporzionale alla sua bontà: le cassatelle. Preparate un tempo soltanto per il periodo pasquale, sono adesso presenti all’interno dei bar durante tutto il resto dell’anno; questi piccoli ravioli fritti, ripieni di ricotta e gocce di cioccolato, e ricoperti di zucchero a velo, vengono serviti ancora caldi risultando quindi particolarmente delicati ma al tempo stesso deliziosi. Vi consigliamo vivamente di provarli, specialmente se siete amanti dei dolci.
Dopo questa botta di calorie non possiamo che rimetterci in sella e percorrere tutta d’un fiato la strada che ci separa dal nostro punto di arrivo, Palermo. La SS 187 costeggia per quasi tutta la sua lunghezza il mare, attraversando fra gli altri i paesi di Balestrate, Trappeto, Terrasini e Capaci.
La nostra giornata su due ruote si conclude a Palermo con quasi 220 chilometri sulle gambe e gli occhi e il cuore ancora pieni dei ricordi che ci hanno accompagnato.