Camminare con le ciaspole non è un'invenzione recente; le racchette da neve sono state inventate secoli fa in Canada per spostarsi più agevolmente in zone ricoperte da neve abbondante.
Ai giorni nostri la ciaspolata è diventata un'attività domenicale quanto mai alla moda, per molte persone un’alternativa al classico sci da pista. Non è raro infatti imbattersi in gruppi di ciaspolatori goffi ed affaticati su stradine battute con appena cinque centimetri di neve dove una scarpa da ginnastica o poco più sarebbe la soluzione migliore…
Tuttavia è innegabile il vantaggio di avere ai piedi le racchette da neve quando veramente servono. Nel caso di neve fresca abbondante, neve crostosa o pesante direi che sono addirittura indispensabili per la progressione.
Attenzione però ad acquistare la ciaspa giusta e a non farsi fuorviare troppo da ciò che il mercato offre
Come scegliere le ciaspole adatte alle proprie esigenze
Importante è scegliere le ciaspe da acquistare in base al proprio peso ed al tipo di percorsi che vogliamo affrontare. Se sei alto più di 1.80 mt e pesi più di 80 kg è meglio orientarsi su una ciaspa più larga, lunga e strutturata. Per pesi light è meglio valutare qualcosa di più corto e stretto. In secondo luogo per camminare in zone piane e ondulate con molta neve è consigliabile impiegare racchette più lunghe e larghe. In percorsi più ripidi e tecnici, una racchetta più corta e stretta è senz’altro più gestibile e meno stancante. Un occhio anche alle calzature: le scarpe da trekking leggere estive possono essere usate solo per giri brevi e con poca neve. Se l’escursione è più impegnativa e si protrae per più ore consecutive è meglio calzare uno scarpone impermeabile e più pesante.
Come camminare con le ciaspole?
Tutto piuttosto naturale, non sono richieste attitudini particolari. Importante iniziare con qualcosa di veramente facile, consono al proprio grado di allenamento.
Alcune regole basilari per risparmiare fatica e camminare in sicurezza con le ciaspe.
- Durante le salite è bene utilizzare l'alzatacco, per affaticare di meno i polpacci. L'alzatacco deve essere tolto nei tratti pianeggianti e durante le discese.
- Nel caso di neve scorrevole e compatta non serve alzare la ciaspola, basta trascinarla ad ogni passo.
- Fondamentale è poi impugnare un paio di bastoncini con rondella larga alla base facendo attenzione a puntare il bastoncino all’esterno delle racchetta. I bastoncini rivestono ancora più importanza che in estate perché consentono un maggiore equilibrio nel caso di terreno innevato.
- Su terreno ripido viene utilizzato il cosiddetto passo a V, la famosa andatura che viene utilizzata per superare brevi salite con gli sci ai piedi dove le due code si avvicinano quasi a formare una V. Se il terreno si fa molto ripido e la neve è molto dura è preferibile procedere lateralmente con il “passo scalino”. Non fidarsi però mai troppo del ramponcino della ciaspa soprattutto nel caso di zone esposte a salti di roccia. La tenuta del ramponcino della ciaspa è molto inferiore a quella di un rampone classico.
- In discesa nel caso di neve morbida è molto piacevole lasciarsi andare facendo dei passi lunghi, mantenendo le ginocchia leggermente piegate e una leggera posizione all’indietro del corpo.
Dove camminare con le Ciaspole
In linea di massima gli altipiani pianeggianti sono i posti più indicati per iniziare a camminare con le ciaspole soprattutto per chi ha poca conoscenza dei pericoli della montagna invernale (valanghe in primis). Ovviamente il sentiero non sarà marcato come in estate per cui è indispensabile avere con sé e saper usare carta topografica, bussola e gps. Attenzione che le tracce lasciate sulla neve da altri escursionisti non sempre portano verso la meta prefissata! Bisogna tenere conto inoltre che un’escursione fatta in estate possa richiedere con la neve un maggior impiego di energie e più tempo per essere conclusa.
Il pericolo maggiore: le Valanghe
Soprattutto al di sopra del limite del bosco il pericolo valanghe è onnipresente su pendii con inclinazione superiore al 27% -28%. Per fare le cose bene e con la massima sicurezza è perciò necessario avere con se e sapere usare i dispositivi di autosoccorso in valanga (ARTVA). Ma l’Arva non ferma le valanghe! Importante per muoversi con la massima sicurezza fuori dai percorsi battuti è la corretta pianificazione della gita, la preventiva e scrupolosa lettura del bollettino neve e valanghe, l’osservazione costante in loco dei pendii ed aver cura di progredire nella propria esperienza, gradualmente, preferibilmente accompagnati da persone veramente esperte.
Se non ti senti sicuro e non sei attrezzato il mio consiglio è quello di farti accompagnare da una Guida Alpina professionista, in questo modo potrai godere delle bellezze della montagna invernale in massima sicurezza.