L’argomento qui trattato è generico e segue un filo tematico aspecifico: parliamo degli interrogativi più spontanei che ogni praticante di sport all’aria aperta si pone. Vediamone alcuni, partendo dalla prima risorsa energetica del nostro organismo, ovvero gli zuccheri
Zucchero o Miele?
Qui la risposta è netta ed inequivocabile: se ci troviamo a tavola non facciamoci mancare un barattolo di miele; meglio ancora se proviene dalle nostre campagne. E’ un vero e proprio alimento, non un semplice dolcificante. I punti a suo favore sono più di uno: contiene anche altri principi nutritivi (sebbene in minima quantità), è più facile da metabolizzare (non impatta su stomaco e fegato) ed ha un potere dolcificante più forte. Il rovescio della medaglia è tutto sul lato pratico dell’utilizzo durante l’attività: si può ovviare con del miele in bustina, facendo attenzione che non sia un miele di scarsa qualità.
C’è però un indiscutibile merito da assagnare allo zucchero raffinato, ed è quello di ridare immediatamente energie durante lo sforzo: una bevanda zuccherata o una bustina di zucchero sono il più immediato apporto di energie che il nostro organismo possa sperare di ottenere, ma proprio per questo motivo dovrebbe essere presente più nello zaino che sulla tavola.
Cerali raffinati o integrali?
L’integrale è sicuramente la forma più completa di apporto alimentare che un cereale possa fornire. Sono stati scioccamente relegati a cibo per poveri, a dispetto invece della loro grande ricchezza nutrizionale. L’ideale sarebbe consumarli almeno una volta al giorno in sostituzione dei prodotti con farina bianca. Anche qui il discorso cambia a seconda del momento in cui li consumiamo: se dobbiamo recuperare carboidrati durante una attività fisica ricordiamoci che il pane o la pasta raffinati vengono assimilati in tempi più rapidi, e quindi sono preferibili all’integrale. Attenzione anche allo scaffale: nei supermercati sono in vendita prodotti definiti integrali anche quando sono degli pseudotali. Si tratta dei prodotti con crusca addizionata: ovvero un prodotto che ha subito un processo di lavorazione, controllate sempre gli ingredienti.
Acqua o…?
L’apporto dell’acqua è praticamente nullo in termini di sostanze nutritive, in un momento di grande fabbisogno energetico è quindi preferibile dissetarsi con qualcosa di più sostanzioso ed anche più facile da metabolizzare. Tè e caffè apportano sostanze nutritive importanti e stimolanti ma, fateci caso, non dissetano, anzi aumento la sensazione di sete; sono pertanto da assumere con moderazione. Più congeniti sono invece i succhi di frutta, meglio se fatti in casa o quelli che in commercio hanno il 100% di frutta: sono un ottimo apporto di fruttosio. Qualcuno si chiederà se è lecito anche consumare una birra, e la risposta può essere limitatamente positiva. Ovvero in questa bevanda vi è un certo apporto di sostanze nutritive utili per ritemprare le forze, inoltre può essere utile per riaprire lo stomaco. Ma i benefici rimangono tali se ci limitiamo al boccale piccolo.
Carnivoro o vegetariano?
Il compianto Gino Bartali raccontava che ai suoi tempi la dieta del ciclista era rappresentata da massicce dosi di carni ai ferri. Da allora sono stati fatti progressi e la scienza nutrizionista esclude che la carne sia un alimento idoneo prima e durante l’attività sportiva: il dispendio metabolico per assimilare un cibo così complesso porta più svantaggi che benefici per stomaco, reni e fegato. Meglio cibi semplici e nutrienti come frutta fresca o secca, o qualche barretta energetica.
...e gli integratori ?
Una dieta ed uno stile di vita sano permettono un apporto di sali minerali e vitamine che non necessita di ulteriori apporti. Tuttavia sappiamo che quando ci troviamo nel pieno di una escursione la lancetta della riserva può toccare il fondo. In questo caso il recupero di principi nutritivi sarebbe troppo lento se affidato ai cibi tradizionali. Pertanto meglio avere sempre con sè una bustina di sali minerali principali alleati contro la spossatezza e l’affaticamento ovvero POTASSIO e MAGNESIO.