Niente paura domandare è lecito e rispondere è cortesia! Con questo scritto cercherò di analizzare brevemente in modo semplice e chiaro i principi basilari su come orientarsi in montagna.
La natura ci viene in aiuto
Iniziamo con il parlare degli strumenti naturali utili all’orientamento. Il sole, le stelle e la luna sono tre amici che ci sono quasi sempre e non pesano nello zaino!
Delle tre mi soffermo a parlare solo delle prime due dato che orientarsi con la luna è già più complicato.
Orientarsi con il sole
Nell’emisfero nord Il sole sorge a Est, passa a mezzogiorno per il Sud e tramonta a Ovest (naturalmente ci riferiamo all’ora solare e non all’ora legale). Quindi alle 6 di mattina il sole è a Est, alle 9 a Sud-Est, alle 12 è a Sud, alle 15 è a Sud-Ovest, alle 18 è a Ovest e così via, fino a trovarsi alle 24 a Nord (ma a questo punto non possiamo vederlo).
Orientarsi con la stella polare
La stella polare rimane immobile nel cielo ed indica sempre il nord. Quindi, se guardiamo la Stella Polare abbiamo:
- di fronte a noi il nord
- alle nostre spalle il sud
- a sinistra l'ovest
- a destra l'est
La stella polare è la stella più luminosa della costellazione dell'Orsa Minore, detta anche Piccolo Carro.
Gli strumenti per orientarsi
Altri strumenti molto utili per l’orientamento da avere nello zaino sono: la carta dei sentieri, la bussola, l’altimetro e il GPS.
Carta e bussola
La carta dei sentieri può essere più o meno dettagliata anche in base all’utilizzo a cui è destinata. In genere per l’uso escursionistico vanno bene cartine con scala 1/50.000 (1 cm sulla carta = 500 mt nella realtà) o 1/25.000 (1 cm sulla carta = 250 mt nella realtà). Per orientarsi in ambiente con la carta occorre allineare la carta stessa con alcuni punti noti (cime, forcelle, rifugi, paesi ecc…). Nel caso di scarsa visibilità o di mancanza di punti noti occorre posizionare la carta facendo coincidere la posizione del nord geografico (la parte superiore della carta) con quello del nord magnetico riportato sulla bussola. Solo dopo avere orientato correttamente la carta possiamo “fare il punto” cioè capire il punto esatto dove ci troviamo sulla carta.
Questa delicata operazione può essere fatta sostanzialmente in due modi:
- Metodo a vista: è sicuramente il modo più immediato e facile se sappiamo leggere bene la carta e se ci troviamo in una zona con molti riferimenti. In mezzo ad un bosco fitto è pressochè impossibile. Consiste nel determinare dei riferimenti precisi del paesaggio sicuramente individuabili sulla carta; ciò che si vede ad occhio nudo deve corrispondere a ciò che si vede sulla carta (fiumi, torrenti, forcelle, cime, rifugi, direzione dei sentieri…)
- Metodo Azimuth reciproci: questa operazione di localizzazione è possibile solo quando abbiamo almeno due riferimenti visivi ben riconoscibili e facilmente individuabili sulla carta e sul terreno. Se i punti sono tre ancora meglio. Si punta la bussola verso il primo riferimento individuato sul terreno (cima, rifugio, forcella ecc…), se ne rileva l’azimut (angolo che si forma tra l’obiettivo-riferimento e il nord) e lo annotiamo. Poi si ripete la stessa operazione per il secondo riferimento. Dei due azimut si calcola il reciproco (+180° se l’Azimuth è < 180°; -180° se l’Azimuth è > 180°). Praticamente se noi guardiamo una capra isolata su una collina, l’angolo che la nostra linea di vista forma con il nord è l’azimut mentre l’angolo formato tra lo sguardo della capra che guarda noi e il nord è l’azimut reciproco o controazimut. La nostra posizione sulla carta sarà limitrofa al punto di intersezione degli assi dei rispettivi controazimut. Più è accurata la procedura e più esatta sarà la posizione rilevata.
Altimetro
Strumento che rileva la quota altimetrica di un punto. L’altimetro barometrico misura l’altitudine in base alla variazione della pressione atmosferica. la pressione diminuisce all’aumentare della quota e aumenta al diminuire della stessa. Conoscendo la quota del punto in cui ci troviamo e quello della meta prefissata (cima, forcella o rifugio) possiamo capire quanto dislivello manca. L’altimetro inoltre può essere utilizzato come barometro per fare delle proiezioni meteo. Ad esempio nel caso di gita con pernottamento in rifugio posso tarare l’altimetro alla sera in modo preciso con la quota indicata sulla cartina. Al mattino se la quota si è abbassata la pressione si è alzata…possibile bel tempo, viceversa se la quota è aumentata la pressione si è abbassata…brutto tempo in arrivo.
GPS
In commercio esistono svariati modelli di GPS. Le funzioni base del GPS sono:
- rilevamento del punto in cui ci troviamo (coordinate geografiche). Ci può dare in ogni momento la nostra posizione
- Memorizzazione della traccia percorsa
- Salvare punti di interesse (Way Point)
- Possibilità di seguire una rotta/percorso già predisposta inserita nella fase di programmazione dell’escursione
Attenzione però a non fidarsi troppo del GPS. In presenza di forre, valli molto strette, copertura boschiva estesa e persistente, vicinanza ad alte pareti di roccia il segnale potrebbe diventare meno preciso. E ancora il GPS ha il limite di essere particolarmente energivoro cioè di consumare una grande quantità di energia durante il tempo in cui resta acceso. Per questo motivo è possibile trovarsi con la batteria scarica già dopo una mezza giornata.
Quindi cartina e bussola sempre nello zaino!