E’ bene avere chiaro in testa una cosa, non sono gare che si affronteranno allo stesso ritmo. Aldilà del vostro riferimento cronometrico vi troverete di fianco a persone più esperte che affronteranno la gara con il giusto piglio e vi trascineranno sia che si tratti di un 5.000 che una Mezza Maratona, ed il pericolo di finire ben presto le energie sarà dietro l’angolo. Non pensiate infatti che il “solo” percorrere 5 km, renda questa gara la più semplice.

Aldilà della predisposizione fisica e mentale per le lunghe distanze, quelle brevi le possono correre tutti, quello che cambia notevolmente è la tipologia dello sforzo e non solo fisico.
- I 5.000 metri sono una distanza che richiede un riscaldamento senza alcuna approssimazione, occorre preparare il corpo ad uno sforzo estremamente intenso fin dal primo metro. Ci troveremo a correre vicinissimo al nostro limite fisiologico sfruttando tutta la nostra potenza aerobica con una notevole produzione di lattato. Fin dal primo metro avremo le pulsazioni vicino ed oltre alla propria soglia anaerobica e l’impegno mentale sarà intenso
- Per i 10.000 metri, oltre alla potenza occorrerà stimolare anche la resistenza aerobica. La distanza è tale da richiedere una elevata “tenuta” in riferimento al ritmo che sarà sempre a livello della soglia anaerobica. Qui la produzione di lattato è inferiore ai 5000 metri, ma di contro avremo un impegno maggiore in termini temporali e sebbene il ritmo sia leggermente inferiore alla lunga si farà inevitabilmente sentire
- Quando si affronta una Mezza Maratona, occorrerà strutturare glia allenamenti privilegiando la resistenza aerobica ed il fondo lento. Sia ben chiaro a tutti che per correre 21 km occorre avere una buona base aerobica e questa la si ottiene principalmente con le sedute di fondo lento prolungato abituando corpo e mente a “stare sulle gambe”. Psicologicamente saremo agli antipodi rispetto ad un 5000. In questo caso occorrerà avere molta pazienza, impostando un ritmo regolare fin dal primo chilometro evitando un prematuro affaticamento dovuto ad un eccessivo ottimismo.

A prescindere dalle metodiche di allenamento che si dovranno eseguire, sarà importante scegliere la distanza sulla quale cimentarsi anche in base alla propria capacità di gestione psicologica dello sforzo.
Ci sentiamo Ghepardi? Allora privilegeremo le distanze brevi dove esprimere tutte le nostre potenzialità in poco tempo
Di contro se ci sentiamo più Struzzi, senza perdere il ritmo della corsa, sapremo bene che il nostro meglio lo daremo alla distanza ragion per cui saremo già predisposti all’attesa della fatica quando sopraggiungerà
Concludendo, amici podisti, non vi resta che scegliere a quale animale assomigliare per la vostra prossima gara
Buone corse